giovedì 29 marzo 2012

Post di metà giornata

Chiamerò questa prima metà della giornata "Discussioni e diversità". Prima una coppia di fidanzati che allontanandosi nelle opposte direzioni si urlavano parolacce di quelle pesanti, poi una coppia di amici maschi su una panchina in merito all'intrusività (o premura, dipende dai diversi punti di vista, i loro) della mamma di uno dei due nella di lui vita.
La coppia di fidanzati l'avevo vista una settimana fa nella stessa zona scambiarsi effusioni su un muretto e ricordo di averli notati per la grande tenerezza ma anche per le loro caratteristiche fisiche: lui di colore e un bel ragazzo, lei piuttosto bruttina, caucasica. Ricordo anche di aver fantasticato sui motivi che li avevano portati a scegliersi e che molto frettolosamente e grossolanamente avevo optato per la storia delle due solitudini che si erano incontrate grazie (o a causa di) alle discriminazioni cui erano sottoposte. Ripensandoci subito dopo mi accorsi che la mia stessa deduzione nascondeva un mio atteggiamento discriminatorio o quantomeno un pregiudizio. Ma gli ho voluto bene subito a quei ragazzi e mi ha fatto male vederli litigare in quel modo stamattina. 
Poi la coppia di amici che discuteva animosamente sulla panchina. Fino a quando non mi è stato del tutto chiaro l'oggetto della loro discussione, avevo dato per certo che stessi assistendo anche in questo caso alle incomprensioni d'amore di una coppia. Chissà, i toni alti, il parlare concitato accompagnato da una pronunciata gestualità, la vicinanza fisica sulla panchina oltre i "canoni" della distanza tra due amici: insomma anche in questo caso il festival dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Invece l'invadenza della mamma di uno dei due aveva determinato, a quanto pare, la fine del rapporto del tizio con una donna. Da questo punto in poi ho continuato a seguirli non tanto per il contenuto dei loro scambi quanto, piuttosto, per la passione che due amici stavano mettendo in favore del problema di uno dei due. Mi manca il potermi confrontare così con un amico, ma questa è un'altra storia che non racconterò ora e che non so se racconterò mai.
La cosa sensazionale (almeno ai miei occhi) che emerge da questi due episodi è il mio pregiudizio! Io, Morrison, progressista, pacifista, sufficientemente di sinistra, che scopre di avere dei semini discriminatori sparsi da qualche parte nella sua persona. Inaccettabile. Chiamerò questa seconda parte della mia giornata "Tolleranza". Anzi no, chiamerò il pomeriggio "Gay pride" e la sera "Radici". Sto peggiorando la mia posizione lo so. Peace!

7 commenti:

  1. Senti, ma... in tutto questo il fatto che sei un'impiccero non ce lo metti?!?! :)

    Sono contenta di rivedere il blog esente da visuri ed equini vari! :)

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    1. Hihi! Giuro, erano loro che urlavano. Impossibile non ascoltare!

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  2. In realtà dentro di noi c'è di tutto e il contrario di tutto. Pena di morte: qualunque persona cosciente dà per scontato che non debba esistere neanche come frase; ogni tanto capita che un qualche accidente metta in moto quel "contrario di tutto" che, magari solo per un attimo, fa diventare giudice e boia. Ecco, se si supera quell'attimo, si torna a ragionare nel "tutto"; altrimenti, sempre in quell'attimo, si diventa assassini. Lo stesso vale per il razzismo, per i preconcetti sessuali, religiosi... Quelli politici sono scomparsi, insieme alle ideologie che li alimentavano: la politica è morta, non c'è più ragione di litigare per essa. Idem per il calcio...
    Ciao, tornerò a trovarti, buon fine settimana.

    (Se togli il captcha, altrimenti mi autodichiarerò non gradito, ti leggerò, ma starò lontano dai commenti, che potrebbero essere per te una rottura di palle).

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    1. Non sapevo neanche di avere un captcha (-cha della segretaria!) attivato. Grazie per essere passato e grazie della segnalazione... Condivido pienamente la tua riflessione. Per fortuna c'è chi accende il cervello dopo le prime reazioni.

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  3. che bello rileggerti.ti ammiro per questo. io ho un blocco e un desiderio insieme che mi sembrano un brufolo al stato pre-esplosione. lo faccio spesso anch'io. non di avere pregiudizi, cioè anche quello si, ma di indovinare le vite dietro le persone che incontro, sul treno, al ristorante al parco. mi è piaciuto quello che ne hai dedotto. scrivi ancora.

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    1. Anna ciao! Comprendo benissimo come ti senti rispetto al tuo blog. Anch'io vivo un rapporto schizoide con il mio, da sempre! Parti dal brufolo...dagli vita ;)

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  4. forse più che pregiudizi stereotipi...chissà...

    ciao Morrison...sempre il mio scribacchino preferito;)

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