martedì 17 aprile 2012

Il fasciatoio nella savana

Mio figlio ha 18 mesi e sebbene sia molto vivace e abbia già sviluppato molte abilità fisiche (salta sui divani, balla e sale sui giocattoli usandoli come scalino), non possiede ancora un gran vocabolario. "Mamma", "papà", "zio", "zia", "nonno", "nonna", "pappa", "cacca", "ciuccio", "ciccia" certo e poi poche altre semplici parole. Sa fare molto bene i versi degli animali, quello sì, anche quelli più difficilotti, tipo il piccione e la rana.
Ieri mattina mentre lo cambiavo sul fasciatoio e lo intrattenevo con il solito repertorio, "Sigla dei Teletubbies"- "I watussi"-"Sigla di Timmy la pecora", mi è squillato il telefonino e, mentre con una mano cercavo di evitare che Samu si buttasse di sotto, con l'altra ho estratto con destrezza il cellulare dalla tasca dei jeans, ho letto rapidamente il nome del chiamante sul display (era Leone, una persona con la quale ho rapporti di lavoro) e ho risposto:
- "Pronto, Leone?"
Immediato l'intervento di mio figlio:
- "ROOAAARRRR!", accompagnando il verso con la tipica zampata da re della foresta.
Ho dovuto allontanare per alcuni secondi il telefono dalla bocca per evitare che il mio interlocutore sentisse la mia risata che pure cercavo di soffocare in un braccio. Solo dopo qualche momento, con le lacrime agli occhi, ho ripreso la conversazione giustificando il silenzio con problemi "di campo".

2 commenti:

  1. dobbiamo rifare la prova una volta che siamo tutti insieme...mi farà troppo morir dal ridere!

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