Povero George nel suo ultimo giorno di vita. Povero George, con un amore forse troppo intenso alle spalle e finito troppo presto. Povero George, rimasto solo con i suoi "troppo". Incapace di reagire e imprigionato nella sua troppo normale vita di omosessuale, o forse bisex ma che importa, di una Los Angeles in pieno fermento anni '60. Eppure eppure. Nel corso di questa lunga giornata affiorano, appena percettibili, flebili segni di vitalità, disposti a diventare consistenti e dinamici se solo qualcuno vorrà alimentarli.
Un Colin Firth di spessore che non delude. Del resto lo avevo conosciuto in commedie sicuramente più "leggere" (Bridget Jones, Love Actually, Mamma mia...). Una pellicola anche piuttosto lenta, che indugia sui dettagli, che sfiora il glamour ma che non cade mai nel superficiale. Faccio fatica a dare una valutazione definitiva. Questo film è stata una bella esperienza, ma che mi ha lasciato in parte anche insoddisfatto.
Nessun commento:
Posta un commento