Ho comprato due sedie sdraio. Verdi, un po' a dondolo, leggere, buone anche per il mare. Adatte a una serata con amici come a un brunch o a un ricevimento di gala. Insomma uno di quegli acquisti che lì per lì non sei neanche del tutto convinto ma che poi a casa si rivelano l'acquisto dell'anno del come-abbiamo-fatto-a-non-pensarci-prima.
A dire il vero in famiglia sono io a goderne di più. Piazzate lì fuori al balcone, all'ombra dell'albero dalle generose fronde che abbiamo in giardino, stanno diventando una specie di rifugio refrigerante e corroborante soprattutto nelle ore più calde. Mia moglie ci sta per un po'; poi per via della pancia (che consigliano tenere da un lato quando si è sdraiate) è costretta ad andare a sudare sul divano di pelle. Io allora certe volte mi alzo e vado ad accenderle il ventilatore messo lì in alto sul mobile dove lei non arriva. Aspetto che la raggiungano le prime folate d'aria. Se sorride me ne torno nella mia oasi più contento e soprattutto con meno sensi di colpa; se neanche il ventilatore riesce invece a darle un po' di sollievo in genere, per solidarietà, rinuncio al balcone e trovo qualcosa da fare dentro casa.
Però devo dire che quei momenti insieme lì sul balcone, seppur brevi, sono sempre speciali. Rilassati, al fresco e alla giusta distanza per la conversazione estiva ci lasciamo andare a riflessioni estemporanee che vanno dal "oggi ho l'autostima sotto i piedi" al "guarda guarda, il neo che hai sulla pianta del piede destro è decisamente più vivido di quello che hai su quella del piede sinistro".
Si parla spesso di piedi io e mia moglie.
Per non essere da meno e per non sentirsi escluso poi, oggi Samuele scalciava che era una bellezza. O forse singhiozzava, non siamo riusciti a capire bene. Colpi decisi e ritmici.
Che meraviglia quando si fa sentire così forte.
A dire il vero in famiglia sono io a goderne di più. Piazzate lì fuori al balcone, all'ombra dell'albero dalle generose fronde che abbiamo in giardino, stanno diventando una specie di rifugio refrigerante e corroborante soprattutto nelle ore più calde. Mia moglie ci sta per un po'; poi per via della pancia (che consigliano tenere da un lato quando si è sdraiate) è costretta ad andare a sudare sul divano di pelle. Io allora certe volte mi alzo e vado ad accenderle il ventilatore messo lì in alto sul mobile dove lei non arriva. Aspetto che la raggiungano le prime folate d'aria. Se sorride me ne torno nella mia oasi più contento e soprattutto con meno sensi di colpa; se neanche il ventilatore riesce invece a darle un po' di sollievo in genere, per solidarietà, rinuncio al balcone e trovo qualcosa da fare dentro casa.
Però devo dire che quei momenti insieme lì sul balcone, seppur brevi, sono sempre speciali. Rilassati, al fresco e alla giusta distanza per la conversazione estiva ci lasciamo andare a riflessioni estemporanee che vanno dal "oggi ho l'autostima sotto i piedi" al "guarda guarda, il neo che hai sulla pianta del piede destro è decisamente più vivido di quello che hai su quella del piede sinistro".
Si parla spesso di piedi io e mia moglie.
Per non essere da meno e per non sentirsi escluso poi, oggi Samuele scalciava che era una bellezza. O forse singhiozzava, non siamo riusciti a capire bene. Colpi decisi e ritmici.
Che meraviglia quando si fa sentire così forte.
♥♥♥e come faccio a non lasciarti un po' di ♥♥♥ qui in giro?:)♥♥♥
RispondiEliminaEle e Samu