2011: io sono leggenda

Eccomi qua. Anno nuovo, vita larga. Come non onorare, del resto, i generosi banchetti di questi ultimi giorni. Ottima compagnia e bei vini, Aglianico e Chianti su tutti. 

E poi la mattina del primo gennaio.

Adoro quel silenzio surreale da "Io sono leggenda" nelle strade, la calma nell'aria e la temperatura che per qualche misteriosa e circolare combinazione meteoastrale sale di cinque-sei gradi ogni anno in quella mattina. Almeno qui da me è così e se avessi avuto un cane con ogni probabilità me ne sarei andato in giro ad esplorare la città o magari a caccia di daini, tanto per organizzare un pranzo di capodanno particolare. Ma così da solo com'ero alle otto del mattino non me la sono sentita, non mi sono fidato. E allora sono rimasto sul balcone di casa per qualche minuto ad ascoltare quel silenzio, bello per un po', ma talmente zitto e silenzioso che dopo qualche istante non potevi fare a meno di riempirlo di pensieri, e infatti ricordo di aver pensato che se avessi ancora fumato mi sarei senz'altro acceso la prima sigaretta dell'anno. Ovviamente un attimo dopo ero lì a dirmi che se ci stavo pensando forse non ne ero uscito del tutto e ma cazzo però è passato un anno e mezzo oh e vedi che se ricordi esattamente da quanto tempo hai smesso vuol dire che ci sei ancora dentro ecc ecc. Sono rientrato in casa e mi sono fatto un caffè. Dopo il caffè ho tirato un respiro (sospiro?) profondo e ho sorriso.  Mi sono guardato dal di fuori e mi è scappato da ridere per come somigliassi in quella gestualità alla versione goffa di un protagonista positivo di un film d'azione. Tipo "Io sono leggenda".