martedì 3 aprile 2012

Sono il Buddha sereno sopra il comodino di Jovanotti

Sono il Buddha sereno sopra il comodino di Jovanotti. Da qui, da sopra questo polveroso mobiletto di una camera da letto nel cuore di un paese occidentale, io medito in pace e lascio che tutto il mio essere sia pervaso da una grande serenità. Il tutto è reso ancora più agevole dal fatto che quell'omone alto, magro da fare un po' di ribrezzo e con il brufoli sul sedere frequenta sempre di meno questa stanza. La sua magrezza mi dice che non è sereno, però ecco, non per questo mi pare particolarmente stanco. Fondamentalmente durante il giorno quando non medito osservo. C'è questo tale appeso a una croce, proprio sopra il cuscino, che cerco di non guardare. Ha tutto questo sangue addosso e una tale sofferenza sul volto che rischia di minare la mia calma interiore. No quello non lo sopporto davvero. Dev'essere un antenato dell'omone brufoloso a giudicare dal fisico. Guardo oltre. Ogni tanto m'imbatto in questa cornice sul comò che ritrae una bella donna. Dev'essere sua nonna in una foto da ragazza. Per lo più, però, quando non medito guardo fuori dalla finestra. Ecco questo davvero mi piace.  Si vedono benissimo dei prati e in lontananza alcune colline. Nei giorni soleggiati di primavera è tutto pieno di fiori e allora è davvero un gran peccato che io non possa sentire che odore hanno e come sono al tatto. Peccato, non so come mi è venuta fuori questa parola, non sapevo di conoscerla. Qualcuno in questa stanza sta esercitando i suoi poteri su di me. Sono il Buddha sereno sopra comodino di Jovanotti. Sereno, tollerante e paziente. 

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